470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni: questi i numeri relativi all’approvazione, in via definitiva, del Parlamento europeo circa la direttiva sulle energie rinnovabili (RED III).
Il termine RED III, abbreviazione di “Renewable Energy Directive III”, mira a promuovere l’uso di energia da fonti rinnovabili contribuendo a una transizione verso un sistema energetico più sostenibile.
Tra le novità principali rientrano i processi più snelli per le autorizzazioni e una quota vincolante pari al 42,5% di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE entro il 2030.
Punto importante è l’istituzione di nuovi progetti comuni tra gli Stati membri, che devono essere almeno 2 entro il 31 dicembre 2030 e 3 entro il 31 dicembre 2033, con un consumo annuo di energia elettrica superiore a 100TWh.
All’interno della nuova Direttiva viene specificato che gli Stati membri dell’UE dovranno:
- garantire per il settore dell’industria un incremento delle fonti rinnovabili di 1,6 punti percentuali come media calcolata per i periodi che vanno dal 2021 al 2025 e dal 2026 al 2030;
- assicurarsi che il contributo dei combustibili rinnovabili di origine non biologica usati a scopi finali energetici e non energetici sia almeno il 42% dell’idrogeno usato per scopi finali energetici e non energetici nell’industria entro il 2030 e il 60% entro il 2035.
In tal senso l’UE dimostra di impegnarsi nel fronteggiare la crisi climatica accellerando la transizione verso una produzione energetica pulita e sostenibile.
Le nuove misure approvate dal Parlamento Europeo andranno anche a sostenere il comparto delle biomasse. Nello specifico, la raccolta della biomassa sarà effettuata in modo che si evitino impatti negativi sia sulla qualità del suolo sia sulla biodiversità.
Di seguito la direttiva RED III approvata in Parlamento Europeo.